(Corriere Adriatico – 18.08.08)
Dal problema della rupe che si sbriciola al polmone della città che dopo un rogo si scopre senza piano antincendio
Al rientro dalle ferie il Comune si troverà a fronteggiare la falesia e il Cardeto
Il Trave cede ancora, doppia grana
ancona – Nuova frana ieri mattina. In mare stavolta è scivolata poca roba, ma quanto basta a segnalare che i movimenti tra il Trave e Mezzavalle sono ormai costanti. La falesia si sbriciola e la necessità di interventi è sempre più urgente. L’ennesimo cedimento non è sfuggito agli operatori della baia che la zona critica l’hanno di fronte, da Emilia al Molo. Ieri, mattina e pomeriggio, le pattuglie della capitaneria di porto in mare per il giro di perlustrazione non hanno mancato di effettuare controlli nella zona in cui sono avvenute le tre frane tra giovedì e sabato, una al giorno, anche nel pomeriggio di Ferragosto. Sul posto erano intervenuti nei giorni scorsi i vigili urbani. Cede sempre più spesso la falesia del Conero in quel punto. I distacchi sembrano ormai continui e il peggio è che nonostante i divieti ci sono bagnanti che si spingono nella zona interdetta, verso la fine di Mezzavalle e per tutto il tratto del Trave. Doppia grana per il Comune al rientro dalle vacanze. Il sindaco tornerà in servizio effettivo la prossima settimana. Ma dopo la settimana di apertura a ranghi ridotti, da oggi riprende l’attività di Palazzo e con due questioni spinose. La situazione critica della falesia e il rogo del Cardeto che ha rivelato la fragilità del parco più cullato dall’amministrazione comunale. Fior di milioni di euro per recuperare l’area e non un piano antincendio, neppure un incontro con i vigili del fuoco per definire i passaggi carrabili e i percorsi da seguire in caso di emergenze. Come l’incendio nella notte che tra martedì e mercoledì ha fatto temere il peggio. In fumo, alla fine, cinquecento metri quadrati di sottobosco, ma poteva andare molto peggio, considerato che quest’estate la pioggia non si è quasi vista e che il terreno è asciutto come non mai. La coordinatrice del parco, Paola Bellini, ha già pungolato il Comune all’indomani del fattaccio: subito un incontro organizzativo con i vigili del fuoco e la realizzazione dell’impianto idrico assente nella zona dell’incendio, da Villarey alla Panoramica.
Altra questione da risolvere, il continuo sbriciolamento del Trave. Già nell’agosto 2002, dopo una serie piuttosto consistente di smottamenti, diventò d’attualità il risanamento del promontorio, con il consolidamento della falesia. Già allora si attendevano i lavori previsti da un progetto pubblico che coinvolge anche la Regione. E da allora gli interventi di risanamento del tratto di falesia si attendono ancora. Quest’anno sono stati eseguiti i lavori di ripascimento alla spiaggia di Portonovo tra il Fortino ed Emilia. Ma resta ancora in balìa dei marosi il tratto di arenile del Trave, il più scoperto della baia.
Un guaio da risolvere. Il Comune sta da tempo mettendo mano alla falesia del Passetto, installando le reti in più punti. Per il Trave si lavora con la Regione. Ma l’intervento non è facile, perché il mare che arriva libero fin sotto la rupe rischia di vanificare qualsiasi opera. Ma si tratta di un intervento decisivo. Tanto più che nel primo documento programmatico messo a punto dal Comune per il nuovo Piano urbanistico si parla anche di una migliore accessibilità a Trave e Mezzavalle.