(Corriere Adriatico, 18.06.09)
Cartelli in spiaggia per segnalare la zona proibita con indicazioni anche in inglese
Trave, scattano nuovi divieti
Pericolo frane, Iappelli dichiara off-limits oltre un chilometro di costa
Ancona. Dopo la frana, ecco che scattano i divieti. In seguito a quanto accaduto domenica scorsa nei pressi del Trave e dopo i sopralluoghi dei tecnici e della Protezione civile comunale, il Commissario straordinario Carlo Iappelli, ha infatti ordinato ieri mattina il divieto di accesso e stazionamento a qualsiasi titolo nel tratto di costa a Sud dello scoglio del Trave che va dalla radice dello scoglio stesso per una estensione di 1.100 metri. Senza dubbio si tratta di un lungo raggio ma va però detto, per lo meno per rassicurare i bagnanti, che questo non lambisce la spiaggia di Mezzavalle ma, nello specifico, arriva fino a quello che è chiamato lo stradello Nord e che comunque si trova distante dalla spiaggia. Già in passato, esattamente nel 2007, erano state emanate due ordinanze che ponevano un divieto riguardante il tratto che da 200 metri, a partire dallo scoglio del trave arrivava fino al molo Nord della Fincantieri escludendo ovviamente alcune zone che si trovano sotto al Passetto. La parte che si trova a Nord era dunque già interdetta; la zona di divieto è stata oggi dunque estesa con la nuova ordinanza firmata dal commissario. Un’ordinanza che sarà affissa oggi anche nello stabilimento balneare presente nella spiaggia di Mezzavalle (per avvisare e portare a conoscenza la cosa a chiunque sia intenzionato ad inoltrarsi) e il divieto sarà segnalato in spiaggia con cartelli scritti in italiano e in inglese. Sulla frana che domenica scorsa si è verificata al Trave, si è espresso, attraverso una nota stampa, anche il circolo naturalistico Il Pungitopo Onlus. L’episodio della frana al Trave con il pericolo di incolumità per i bagnanti evidenzia ancora una volta l’inefficienza della gestione della fruibilità della costa del Conero – scrive l’associazione Onlus -. Anni fa furono emesse ordinanze di divieto di accesso e stazionamento sul litorale da parte dei Comuni interessati (Ancona e Sirolo) con la motivazione ufficiale di tutelare la pubblica incolumità. A distanza di tempo, però, si può affermare che gli effetti siano stati esattamente contrari”.
L’associazione afferma infatti che le istituzioni hanno poi sospeso la manutenzione dei percorsi, ora degradati in alcuni casi fino a divenire davvero pericolosi. Tutto ciò mentre i cittadini continuano però ad utilizzarli in quanto unico accesso a molte spiagge libere e suggestive. “Le ordinanze di divieto di accesso sono state emesse senza riguardo a quali tratti di litorale fossero effettivamente pericolosi – spiega Fabio Barigelletti, presidente del circolo Legambiente del capoluogo – ed ha di fatto relegato nel limbo la quasi totalità della costa alta, luogo di notevole interesse ora dimenticato, condannato ad un rapido degrado ed in certi casi reso facile preda di appetiti dei privati. È necessario – conclude – ricominciare subito a gestire seriamente la fruibilità della costa del Conero, recuperando gli accessi ai tratti non pericolosi ed indirizzando le ordinanze ai soli segmenti costieri realmente a rischio, così da tutelare al contempo la pubblica incolumità e il diritto a fruire del territorio”.
(Il Messaggero, 18.06.09)
Trave, altri divieti contro la frana
Un chilometro di spiaggia off-limits dal “pennello” di scogli verso PortonovoFrana al Trave, il commissario straordinario Carlo Iappelli firma un’ordinanza che estende il divieto di accesso e stazionamento in spiaggia. Il provvedimento, deciso dopo l’ennesimo cedimento della falesia avvenuto domenica scorsa, sarà in vigore da oggi. I cartelli verranno posizionati nel tratto balneare di Mezzavalle e nelle vicinanze dell’area interdetta. Il divieto di accesso e stazionamento riguarderà la zona a sud, nello specifico andrà dalla radice dello scoglio del Trave fino ad una estensione di 1.100 metri. L’ordinanza è l’ennesima per il litorale che anche in passato è stato più volte interdetto ai bagnanti proprio per il ricorrente rischio frana. Puntualmente c’è però chi non osserva i divieti e incurante dei cartelli rischia la vita, come i bagnanti che domenica sono stati sfiorati dalla pioggia di sassi e terriccio. Sull’argomento interviene Il Pungitopo, circolo di Legambiente, che punta il dito sulla mancanza di manutenzione. Per il circolo ambientalista la frana evidenzia ancora una volta l’inefficienza della gestione della fruibilità della costa del Conero. «Le ordinanze di divieto di accesso sono state emesse negli anni passati per tutelare la pubblica incolumità – scrive Il Pungitopo – ma gli effetti sono stati esattamente contrari. Le Istituzioni hanno sospeso la manutenzione dei percorsi, proprio perché non c’era più accesso di pubblico, che ora si sono degradati fino a divenire davvero pericolosi. I cittadini continuano ad utilizzarli perché unico accesso a molte spiagge libere e suggestive. Con le ordinanze i Comuni sono solo sollevati da eventuali responsabilità in caso di incidenti». Il circolo sottolinea come, piuttosto, sia necessario recuperare la fruibilità della costa e non vietarla e basta. Richiamata anche l’esigenza di dividere le aree a rischio e quelle non, per non fare di tutta un’erba un fascio. Attualmente Il Pungitopo sta verificando, insieme all’Ente Parco del Conero, il potenziamento della fruibilità della fascia di terreno sopra la falesia.